lunedì 12 maggio 2008

Una favola per me

Marianna, è il titolo della mia favola.
Qualche anno fa, in una città del sud, una stella mi ha scelta.
In un secondo ci siamo guardate e sono nata madre.
Nel suo sguardo, ho scroso un framento di me sconosciuto.
In un abbraccio, ho colto un fiore vellutato.
Lei è piccola ma già vola e ha gli occhi di sole.
Come un'onda del mare mi travolge e mi trascina in un prato di nuvole.
Piccoli piedi sorridenti, mani lunghe sempre in movimento.
Da quando è spuntata profuma di pulito, tinge di bianco, disegna linee sconosciute.
Parla sempre di mondi che non esistono, di animali, di fate e di magie.
Io posso annusarli mentre li stringe tra le mani.
Occhi come olive nere, occhi di bolle di sapone e di farfalle.
Legge nei suoi libri di principesse e di principi, di mamme e di bambini, eppure vede solo figure.
Lei è “mamma raccontami una storia”.
Lei è “mamma parla con me”.
Lei è “mamma noi siamo sempre insieme”.
Ha inventato un sentiero nella mia vita.
Lo esploro nei giorni che passano, nei vestiti che non le vanno e nelle tante parole che impara.
Una trottola mi gira intorno, mi confonde, mi emoziona.
Un motivo, un tema, un ritornello.
Un lieto fine ad ogni “Buonanotte”.

giovedì 8 maggio 2008

Juno


Ieri sera io e il mio maritino abbiamo visto questo film intitolato "Juno".
Mi è piaciuto tantissimo, davvero come pochi.
In genere sono una dai gusti non difficili, ma limitati. Non so bene cosa deve avere un libro o un film per restare perennemente impresso nella mia memoria, non vorrei dire banalità come mi deve emozionare o commuovere, ma un po' è così.
Amo tutto ciò che mi suggerisce tenerezza, sogno, sentimento.
"Juno" racconta di una ragazzina che a sedici anni resta incinta dopo aver avuto un rapporto d'amore con un ragazzino suo coetaneo di cui ancora non si è scoperta innamorata.
Dall'inizio del film l'atmosfera di leggerezza, che mai è superficialità, mi ha letteralmente catturata.
Nella realtà siamo tutti tremendamente drammatici, non senza motivo, ma se solo potessimo riscoprire una certa ingenuità...
La reazione dei genitori è sconvolgente, non si arrabbiano, non la odiano, ma prendono la notizia con brillante ironia accompagnando la ragazza nel suo percorso difficile fino alla fine.
Poi c'è l'amore tenero dei due protagonisti che mi ha ricordato l'immensa fortuna di aver sposato l'unico ragazzo che abbia mai amato, l'unico con cui ho condiviso tutto dai miei 15 anni in poi.
Il sesso della scena iniziale è solo una cornice al cui interno c'è la splendida istantanea di un sentimento pulito, tenero, d'altri tempi.
Mi è sembrato carino che non si rappresentassero i sedicenni come degli stupidi maniaci del sesso come accade in molte serie televisive. I due adolescenti sono davvero degli adolescenti, pieni di musica, di sogni, di modi di dire.
Una particolare attenzione darei alla colonna sonora, sono sincera, in genere non ci bado, ma in questo film tutto, compreso la musica ha contribuito a creare l'atmosmfera di leggerezza di cui parlavo sopra.
Una particolarità letta su un sito: il regista Jason Reitman ha offerto la sceneggiatura ad una blogger di nome Diablo Cody, scoperta su internet, in quanto colpito dal suo linguaggio giovanile, audace e pungente, linguaggio che la scrittrice ha riportato nel film comtribuendo al suo successo.