giovedì 31 agosto 2006

MIA FIGLIA

Quanto cresce mia figlia!
"Mia figlia" con queste parole mi riempio la bocca di gioia,
solitamente se parlo di lei non pronuncio il suo nome ma dico "mia figlia...".
Perchè la sento sempre più parte di me, nel suo comportamento vedo qualcosa di mio,
più cresce e più la amo.
Mi cerca quando è insicura o ha paura, se vuole un bacio o un abbraccio
se vuole semplicemente la mia mano per una passeggiata.
A volte imitandomi mi chiama "amore mio" e io mi sciolgo e la vorrei mangiare...mangiare di baci!
Sta crescendo...corre sicura e saluta chiunque le stia intorno e le ispiri fiducia,
ama stare con gli altri bambini, si allontana da me per andare a giocare dove le pare...
sono talmente fiera di lei...
Sono sincera come di più non potrei...ho sempre pensato che non ci fosse un posto giusto per me ma ora l'ho trovato!!!
Sono cresciuta tormentata dall'idea del talento:"scopri per cosa sei portata e persegui quello scopo, i talenti non vanno sprecati"!
In tanti anni mi sono domandata cosa dovessi fare o cosa dovessi diventare, scegliendo spesso strade che non mi appartenevano ma che mi sembravo "giuste" per me, ma mai mi sono sentita appagata, mai mi sono sentita giusta per un ruolo.
Ora mi sento completa e soddisfatta nel mio essere madre.
Io lo so che oggi fare la mamma non rappresenta il raggiungimento di uno scopo o di una ambizione, essere mamma sembra essere ovvio per una donna, è la base...poi devi essere anche qualcos'altro.
Io non vorrei essere altro!
Ho i miei interessi, i miei mille mondi ma credo di non aver mai fatto niente con gioia fino ad adesso.
Mi sono domandata più volte se sono "normale" eppure non sono una scema, e ho carattere, fin troppo! Ma non vedo alro al mio orizzonte perchè mi sento felice, completa e appagata.
Mia figlia lo so che non mi apparterrà per sempre ma vorrei poterle dare qualunque mezzo per essere una donna sicura e fiera...per essere una brava persona.
Non mi sembra poco in questo mondo così difficile...credo ci sia bisogno anche di qualcuno che cresca dei figli felici perchè il futuro sarà loro e noi abbiamo grandi responsabilità!
E' presto per dire se sto facendo un buon lavoro, ma i primi frutti li sto raccogliendo, per molti anni mi basterà vedere Marianna, mia figlia, felice...il resto sarà opera sua!

mercoledì 23 agosto 2006

PADRI e FIGLI

"Infatti i figli che non si liberano delle colpe dei padri sono infelici: e non c'è segno più decisivo e imperdonabile di colpevolezza che l'infelicità." (Pier Paolo Pasolini, Lettere luterane, edizione einaudi, pag.10).

Il dicorso di Pasolini sulle colpe dei padri e dei figli è ampio e complesso, è un discorso ideologico che va oltre i semplici conflitti generazionali, e che non riguarda il rapporto specifico padre-figlio.
Ma in queste sue parole c'è una verità che può coinvolgere sia il singolo individuo che l'intera società.
Guardando mia figlia e i figli di altre persone mi rendo conto che questi pur avendo delle naturali inclinazioni caratteriali crescono assorbendo l'esempio dei genitori e ne diventano in un certo senso "specchio".
Spero di non dimenticare mai questa "lezione di vita" perchè spero di non sbagliare con mia figlia!!!
I figli per essere felici devono liberarsi dall'influenza dei loro genitori: tutti gli errori commessi da loro nel corso degli anni per quanto possano averci influenzati devono essere seppelliti e dimenticati e qualunque cosa non permetta quasta separazione è un ostacolo alla crescita individuale, alla libertà di esprimere i propri diritti, alla possibilità di prendersi delle responsabilità e di commettere errori da cui imparare.
I figli non sono "innocenti" nella misura in cui non si impegnano con tutte le forze per acquistare autonomia e indipendenza, perchè non c'è rispetto verso chi ci sta intorno se prima non si rispetta se stessi e le proprie opinioni.
Che ridere: un genitore che vuole gestire o mi permetto di usare un termine che ho sentito con le mie orecchie "tutelare" un figlio ormai adulto e indipendente...questo è "soffocare" esercitare un autorità conferita da nessuno, nemmeno da Dio.
Io ora sono madre ma spero che il cielo mi fulmini se un domani mi venisse in mente di "tutelare" una figlia quasi trentenne.
Dovremmo essere dei mezzi attraverso cui i bambini desumano tutti gli strumenti necessari per affrontare il mondo DA SOLI.
Mio padre un giorno ha detto a tutti noi che non avrebbe comprato case a nessuno e che piuttosto si sarebbe comprato una casa in campagna per godersi la vecchiaia, e ha aggiuto che noi da grandi ci saremmo "costruiti" le nostre case da soli col nostro impegno e con le nostre scelte.
Allora pensai che fosse un egoista adesso so che se anche mio padre non è un santo ha fatto almeno una cosa giusta. Lui porta avanti la sua vita, noi ora adulti iniziamo le nostre e tra noi non c'è dipendenza ma solo affetto.
Io a Marianna non le comprerò mai una casa, al massimo le potrò lasciare quella in cui vivrò, quando ne avrò una, ma in compenso spero di riuscire a darle una cosa ben più preziosa: la libertà di vivere dove vuole, con chi vuole portando con se un buon ricordo di chi l'ha messa al mondo.
I nostri figli saranno brave persone se noi gli saremo sembrati nel corso della vita brave persone, i nostri figli impareranno non quello che cerchiamo di insegnarli con le parole ma tutto quello che ci avranno visto fare con i gesti, i nostri figli non hanno bisogno di case ma di persone su cui poter contare nel momento del bisogno.
I figli dal canto loro hanno l' "obbligo" di svincolarsi da un legame di sangue opprimente che sarebbe dovuto essere semplicemente un legame d'amore fondato sul rispetto.