lunedì 6 novembre 2006

Beck mongolian



Nel corso dei miei 27 anni spesso sono stata definita "intollarante", "intransigente".
Può essere...
Ma ho cercato di migliorare, di non giudicare tutto e tutti con troppa sicurezza e a volte mi sono anche ricreduta su alcune convinzioni...diciamo errate.
Ma non posso sentir disprezzare i CARTONI ANIMATI.
Li chiamo così, come li chiamavo da piccola perchè per me sono e restaranno cartoni animati.
"Beck mongolian", è la serie che mi tiene col fiato sospeso in questi giorni.
Giovani sognatori che vorrebbero migliorare il mondo con la musica, giovani uomini che hanno trovato armonia nell'amicizia, giovani vite che affrontano il mondo con coraggio e con la consapevolezza di poter contare su qualcuno.
Non è bello?
Potrebbe anche non essere del tutto realistico ma dipende dal punto di vista: forse non potrebbe realizzarsi il succeso di cinque adolescenti inesperti ma potrebbe essere possibile scoprire e dare importanza all'amicizia come valore fondamentale per non affrontare da soli l'adolescenza e tutti i problemi che comporta. O semplicemente potrebbe essere un mezzo per far sognare i tanti giovani che non sono più in grado di emozionarsi davanti ad immagini colorate e a visi puliti.
Io mi emoziono e sogno ogni volta che entro con tutta me stessa in una di queste serie.
Perchè vorrei essere difesa dal prepotente di turno, o difedere la mia più cara amica dai soprusi di coetanei frustrati.
Non si tratta di disegni e di storielle si tratta di un modo di essere.
Puliti, vivaci, fantasiosi e fiduciosi.
E poi perchè concentrarsi sulla realtà quando questa mi disgusta ogni giorno, non traggo gioia e speranza dal mondo che mi circonda perchè tutto gira intorno a valori che per me non sono di alcuna importanza.
Quello che realmente non esiste può prendere vita nei disegni , nella musica, nei colori creati da menti geniali che donano a noi un mondo in cui rilassarsi e la speranza che tutto possa accadere!
E' un lavoro interiore, si può vivere un favola se si è capaci di crearla col cuore, ma dove c'è aridità non cresce niente nè nella realtà nè nella fantasia.