lunedì 14 gennaio 2008

Il coperchio del mare

"...tutto sommato noi esseri umani ci comportiamo nello stesso modo.Col tempo non ci emozioniamo più neppure di fronte a un paesaggio o ai ciliegi che fioriscono ogni primavera...Molti sono gli eventi incerti in questo mondo, ma per noi sarebbe troppo doloroso pensa costantemente alla cosa. Così gli dèi hanno fatto in modo che i nostri corpi durino soltanto fino a che ci è possibile restare con la testa fra le nuvole, in modo da non dover pensare troppo. Le nostre menti non sono in grado di comprendere la maniera in cui la compassione e l'indifferenza si equilibrano a vicenda, è una faccenda più grande di noi. Così grande, che l'unica cosa che ci riesce di fare è continuare a nuotare nella quotidianità, a stupirci e ad accettare la realtà che ci troviamo davanti."
("Il coperchio del mare", Banana Yoshimoto, Feltrinelli 2004.)




Secondo me avere la testa fra le nuvole permette di affrontare le giornate con i suoi piaceri e dispiaceri. Perchè quando la realtà non è proprio come la vorremmo e quando tutto ci sembra incerto e confuso, sognare ci da quasi la sensazione di poter agire, quasi come se davvero noi potessimo avere qualche influenza su ciò che accade o deve accadere. Perchè in effetti se fossimo in grado di comprendere la precarietà in cui viviamo soffriremmo troppo.