lunedì 19 novembre 2007

Marianna e il medico

Non ci crederete ma la mia Marianna da quando abbiamo un nuovo pediatra è felice di farsi visitare.
La prima volta che siamo stati da lui era un po' intimidita, silenziosa ma non ha pianto e il dottore le ha attaccato sulla maglietta una medaglia con su scritto:"non ho pianto dal dottore". Non vi dico la faccia orgogliosa di mia figlia.
La seconda volta era già serena e speranzosa di ottenere una nuova medaglia. Appena siamo entrate nello studio Marianna ha sfoderato la sua parlantina: "dottore...Marianna ha mal di gola (ogni tanto parla ancora in terza persona),lo sai che si è rotto il computer ma adesso ne compriamo uno nuovo, papà Gennaro è andato a lavorare, ho mangiato tutto ecc ecc...". Il dottore mi guardava sorridendo e molto sorpreso mi disse che in genere i bambini con lui non parlano specie se così piccoli.
Così Marianna ha ricevuto la sua seconda medaglia.
Oggi siamo andate di nuovo dal pediatra per via del brutto raffreddore che tortura la piccola da un po' di giorni e che non vuole passare e...prima di noi c'erano tre bambini. Tutti abbastanza timorosi...Marianna invece si ostinava a voler entrare nello studio e io che la trattenevo dicendo..."aspettiamo il nostro turno ci sono prima gli altri bambini" e lei:"mamma il dottore è solo mio non è di quei bambini". Non vi dico come le altre mamme la guardavano.
Finalmente la sala d'attesa era vuota e dovevamo entrare...si apre la porta d'ingresso e arriva una nuova signora...Marianna forse stufa di attendere grida:"no, questa ci vuole rubare il posto, è cattiva". La signora si è messa a ridere, io sorridendo mi sono scusata e pensavo "ma vedi un po' che tipa sta bambina".
Poi siamo entrate nello studio per la gioia di Marianna, ha chiacchierato, si è fatta visitare e siamo andate via.
Non perchè è mia figlia ma non vi sembra una bambina stravagante?

martedì 13 novembre 2007

Lei

Lei il viso che non scorderai
L’orgoglio ed il coraggio lei
Come un tesoro l’oro dentro gli occhi suoi
Lei l'estate che ricanterai
il giorno che ricorderai
e mille cose che non sai
che può insegnarti solo lei

lei la tua ragione il tuo perché
il centro del tuo vivere
la luce di un mattino che,
che non perderai lei lo
specchio dove tornerai
dove ti riconoscerai
semplicemente come sei, uguale a lei.

Lei l'estate che ricanterai
il giorno che ricorderai
e mille cose che non sai
che può insegnarti solo lei

lei regala i suoi sorrisi senza mai
svelare al mondo quando non ne ha
privando il suo dolore libertà,
lei forse è l'amore che non ha pietà
che ti arricchisce con la povertà
di un gesto semplice che eternità

lei la tua ragione il tuo perché
il centro del tuo vivere
la luce di un mattino che,
che non perderai
lei lo specchio dove tornerai
dove ti riconoscerai
semplicemente come sei
esattamente come lei
lei....lei.....lei.....


Ho pensato a cosa provo per mia figlia...
Ho semplicemente pensato a lei...e gliela dedico!
La amo tanto!

venerdì 2 novembre 2007

CRESCERA'

Nelle lunghe e piovose giornate di Udine è accaduto qualcosa di unico.
La mia piccola Marianna ha mangiato a tavola insieme a noi...da sola!
E...non ha mangiato la solita piccola pastina ma ha preferito le pennette al sugo di mamma e papà.
Con la sua piccola forchetta, lasciandoci davvero a bocca aperta, ha mangiato tutto da sola e giusto per sottolineare il progresso...ha mangiato da sola anche la salsiccia e i mandarini.
Io sinceramente ho fatto fatica a crederci e spero che non sia un episodio isolato.
Ho pensato:"sta crescendo davvero! Non è solo un sogno o una speranza...sta crescendo e tra un po' potrò cominciare a riprendere quel po' di me stessa che ho sparso qua e là...perchè davvero non mi sono risparmiata per lei...ho dato ogni piccolo barlume di energia possibile...mi sono spremuta come un limone, l'ho fatto con gioia perchè credo che da tantissimo amore deve venire fuori qualcosa di buono e io di amore ne ho messo un'infinità. Ho messo tutto quello che avevo e ci metto ancora tanto ma inizio ad accusare i colpi della stanchezza e un po'...mi manco."
Noi non possiamo essere un'unica cosa...Marianna deve diventare Marianna ed è già in divenire...io devo smetterla di espandermi e devo rientrare in me stessa prima di perdere qualche pezzo...essere genitori è un mistero, una sensazione indescrivibile.
Non ne parlo mai di queste cose con chi non ha figli perchè non lo capirebbe.
Per i figli si provano le sensazioni più assurde dall'amore profondo al fastidio totale.
Per i bambini è diverso, loro devono costruirsi il futuro ma per noi il futuro sono loro...c'è del mio...dolore, sudore, fatica, stanchezza, gioia, amore...
Essere genitori non è facile, e più Marianna cresce più diventa difficile perchè vorrei un manuale su come si educano i figli...ma non ce ne sono di davvero utili perchè forse non esiste un metodo giusto e universale.
Fino ad ora ho usato un criterio...l'ho scelto prima che nascesse: amore e libertà.
L'ho amata da morire: coccole e baci anche quando ero sfiancata, sorrisi a non finire, ho fatto in modo che conoscesse il dolore il meno possibile...non dandole tutto perchè non posso ma nei limiti accontentandola...non negli oggetti ma nell'amore: l'ho tenuta sempre con me, affianco a me per due anni, 6 mesi e 9 giorni, mai lasciata per più di un'ora, accanto a me se cucinavo, stendevo, scrivevo, studiavo, leggevo, ascoltavo musica o vedevo la tele...tutto insieme...e quando ha iniziato a parlare (prestissimo) l'ho amata ancora di più: "mamma usciamo, balliamo, corriamo, ridiamo, giochiamo, mamma vediamo il cartone insieme, andiamo a giocare col computer...è raro che io abbia detto di no.
Il piano era quello di darle così tanto amore da renderla sicura, indipendente, gioiosa.
Sul sicura la vedo parecchio sicura di sè ma sull'indipendente non ci siamo tanto.
E' anche vero che quando sta con dei bambini o con qualcuno che le piace non mi calcola proprio ma valuterò questo aspetto quando inizierà l'asilo.
La libertà è stato un altro aspetto importante, con piccoli limiti le permetto di fare tutto ma in effetti adesso è grandicella e mi rendo conto che deve essere educata e questo mi riesce difficile... non è bello sgridarla e farla piangere...ma è molto sveglia e quindi so che capisce...speriamo.
Ad ogni modo...MI SEMBRA...stia crescendo...tra un po' rientrerò nei miei argini.

martedì 3 aprile 2007

Un film, un ricordo


Il film: "L'estate di Kikujiro" di Takeshi Kitano.
Secondo me ci sono dei film, dei libri, dei quadri che per alcune caratteristiche particolari possono essere non compresi ma goduti solo da alcune persone.
Quando ho visto questo film ho provato sensazioni da bambina, gioia e malinconia, tenerezza, dolcezza e nostalgia per qualcosa che era andato perduto e che tanto avrei voluto indietro.
Lo sconvolgimento che ho provato mi spinse a farlo vedere ad altre amiche ma dai loro sguardi e commenti capii che non era piaciuto anche se tutt'oggi mi riesce difficile capirne il perchè.
Un film di poche parole ma dalle grandi emozioni, un film in cui si può credere che le fate e la magia esistano davvero. Forse per chi è troppo ancorato alla realtà è difficile credere all'improbabile ma per me che tutto vorrei tranne che essere incollata ad una realtà inaccettabile pensare che ci sia qualcosa oltre quello che guardiamo con occhi rassegnati è rassicurante.
Ancora oggi se ascolto la bellissima colonna sonora di Joe Hisaishi mi ritornano in mente non solo le immagini del film ma soprattutto la commozione e facilmente escono due lacrime.
Forse tutto è dipeso anche dal momento in cui vidi per la prima volta questo film.
Il ricordo: Mio fratello più grande, io e il mio Ge seduti sul divano nella nostra camera in un pomeriggio estivo. In attesa di partire per un bellissimo interail in Francia. Non ricordo dopo quanti giorni siamo partiti ma quando ripenso a quel viaggio penso anche al film. La magia della pellicola nella mia mente si sintetizza in magia per quei giorni che non mi sembra siano stati reali.
Se non avessi le foto penserei di aver sognato. Di cose entusiasmanti nei miei 27 anni non è fatte molte ma quel viaggio è stato sicuramente l'evento più felice della mia vita escludendo la nascita di Marianna. Sarà perchè avevo accanto la persona che per me è più importante al mondo o per la presenza rassicurante del mio fratellone ma era tutto perfetto. Le cose imperfette le ho eliminate della memoria perchè rispetto al resto perdevano completamente di senso.
Ad ogni modo la colonna sonora di quel viaggio è la stessa del film...nella mia mente credo di aver realizzato in quei giorni splendidi ciò che avevo sempre considerato e considero improbabile nella mia vita.

sabato 3 marzo 2007

Cenerentola

I sogni son desideri
di felicità.
Nel sonno non hai pensieri
Ti esprimi con sincerità.
Se hai fede chissà che un giorno
La sorte non ti arriderà.
Tu sogna e spera fermamente
Dimentica il presente
E il sogno realtà diverrà.


Pochi giorni fa ho fatto vedere a Marianna per la prima volta il cartone Disney di Cenerentola...le è piaciuto tanto ed io mi sono ricordata delle parole di questa canzone.
"I sogni sono desideri di felicità"...quanta verità in poche parole.
Avevo tanti desideri, alcuni si sono realizzati e altri no...ho ancora tanti desideri e vorrei essere non felice ma serena.
In questi giorni sono molto triste, al mattino cerco di alzarmi con un sorriso ma dopo un po' sono già stanca e nervosa.
La NON-vita è difficile...sentivo che l'avrei vissuta male questa situazione ed è proprio così.
Crescere un figlio da sola è già molto complicato, pesante e snervante ma doverlo farlo in casa dei propri genitori con due fratelli ancora piccoli è quasi impossibile.
Ovviamente non attribuisco loro nessuna colpa, sono io che ancora una volta mi trovo in un contesto che non mi appartiene.
Sono una donna, una madre, una persona con esigenze che qui non posso esplicare e soddisfare e poi sono tanto sola.
In alcuni momenti sento davvero che mi mancano le energie per continuare ad affrontare ogni singola giornata.
Non è possibile non riuscire ad avere una vita normale.
"Dimentica il presente" , io provo a proiettarmi nel futuro che sogno, a dimenticare il presente ma non ci riesco...se fossi sola sarebbe diverso ma con la mia piccola Marianna è difficile, devo badare a lei e anche se volessi fare qualcosa per tenermi occupata e non pensare non è possibile.
Marianna è il mio tesoro spero che le nostre vite presto trovino uno spazio da percorrere.
In questi anni devo ammettere di aver fatto uno sbaglio, ho trascurato le mie esigenze di individuo, il mio bisogno di rapportarmi agli altri al di fuori della famiglia e mi sono resa conto di aver bisogno di uno spazio all'interno della società. Credevo possibile esistere al di fuori di tutto e mi sono resa conto che devo poter esistere con soddisfazione anche al di fuori del mio piccolo mondo perchè ora che questo è venuto meno sono consapevole di non avere altre fonti da cui attingere emozioni siano esse positive o negative.
Non avevo mai pensato al fatto che l'individuo E' in mille modi ed HA mille sfaccettature, tutti questi modi hanno bisogno di esplicarsi...estendersi verso la realtà circostante, motivo per cui non si può essere solo madri o mogli o non si può essere solo lavoratori.
Adesso non ho intenzione, scoperto quanto detto, di restare immobile su ciò che rappresento e sono adesso, ho alcuni progetti che spero si concretizzino...non spero con la bacchetta magica, non pretendo tanto.
Mi accontento che un po' di sacrificio porti a qualcosa di buono PER ME.