venerdì 2 novembre 2007

CRESCERA'

Nelle lunghe e piovose giornate di Udine è accaduto qualcosa di unico.
La mia piccola Marianna ha mangiato a tavola insieme a noi...da sola!
E...non ha mangiato la solita piccola pastina ma ha preferito le pennette al sugo di mamma e papà.
Con la sua piccola forchetta, lasciandoci davvero a bocca aperta, ha mangiato tutto da sola e giusto per sottolineare il progresso...ha mangiato da sola anche la salsiccia e i mandarini.
Io sinceramente ho fatto fatica a crederci e spero che non sia un episodio isolato.
Ho pensato:"sta crescendo davvero! Non è solo un sogno o una speranza...sta crescendo e tra un po' potrò cominciare a riprendere quel po' di me stessa che ho sparso qua e là...perchè davvero non mi sono risparmiata per lei...ho dato ogni piccolo barlume di energia possibile...mi sono spremuta come un limone, l'ho fatto con gioia perchè credo che da tantissimo amore deve venire fuori qualcosa di buono e io di amore ne ho messo un'infinità. Ho messo tutto quello che avevo e ci metto ancora tanto ma inizio ad accusare i colpi della stanchezza e un po'...mi manco."
Noi non possiamo essere un'unica cosa...Marianna deve diventare Marianna ed è già in divenire...io devo smetterla di espandermi e devo rientrare in me stessa prima di perdere qualche pezzo...essere genitori è un mistero, una sensazione indescrivibile.
Non ne parlo mai di queste cose con chi non ha figli perchè non lo capirebbe.
Per i figli si provano le sensazioni più assurde dall'amore profondo al fastidio totale.
Per i bambini è diverso, loro devono costruirsi il futuro ma per noi il futuro sono loro...c'è del mio...dolore, sudore, fatica, stanchezza, gioia, amore...
Essere genitori non è facile, e più Marianna cresce più diventa difficile perchè vorrei un manuale su come si educano i figli...ma non ce ne sono di davvero utili perchè forse non esiste un metodo giusto e universale.
Fino ad ora ho usato un criterio...l'ho scelto prima che nascesse: amore e libertà.
L'ho amata da morire: coccole e baci anche quando ero sfiancata, sorrisi a non finire, ho fatto in modo che conoscesse il dolore il meno possibile...non dandole tutto perchè non posso ma nei limiti accontentandola...non negli oggetti ma nell'amore: l'ho tenuta sempre con me, affianco a me per due anni, 6 mesi e 9 giorni, mai lasciata per più di un'ora, accanto a me se cucinavo, stendevo, scrivevo, studiavo, leggevo, ascoltavo musica o vedevo la tele...tutto insieme...e quando ha iniziato a parlare (prestissimo) l'ho amata ancora di più: "mamma usciamo, balliamo, corriamo, ridiamo, giochiamo, mamma vediamo il cartone insieme, andiamo a giocare col computer...è raro che io abbia detto di no.
Il piano era quello di darle così tanto amore da renderla sicura, indipendente, gioiosa.
Sul sicura la vedo parecchio sicura di sè ma sull'indipendente non ci siamo tanto.
E' anche vero che quando sta con dei bambini o con qualcuno che le piace non mi calcola proprio ma valuterò questo aspetto quando inizierà l'asilo.
La libertà è stato un altro aspetto importante, con piccoli limiti le permetto di fare tutto ma in effetti adesso è grandicella e mi rendo conto che deve essere educata e questo mi riesce difficile... non è bello sgridarla e farla piangere...ma è molto sveglia e quindi so che capisce...speriamo.
Ad ogni modo...MI SEMBRA...stia crescendo...tra un po' rientrerò nei miei argini.

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