martedì 11 aprile 2006

Nuovi inizi


"Loro credono che tutto ciò che si trova sulla Terra abbia un motivo per esistere" aveva detto Aki una volta."Ogni cosa nell'universo ha uno scopo, non esistono mutazioni improvvise o imprevisti. A noi sembrano imprevisti solo perchè non li comprendiamo. In pratica, all'uomo manca l'intelligenza per concepirli".
("Gridare amore dal centro del mondo", Kyoichi Katayama, Salani Editore).


E' vero?
E' così?
Non ne sono ancora sicura, ma istintivamente credo che in queste parole ci sia del vero.
Siamo realtà in movimento, mutamento, potenza, evoluzione, cambiamento.
Ogni volta che "urtiamo" contro qualcosa la nosta vita prende una direzione diversa e non si può tornare indietro.
Alla fine della saga del "Signore degli anelli" Frodo non è più in grado di riappropriarsi della realtà antecedente agli eventi, deve ripartire da un punto "altro" rispetto a ciò che aveva lasciato. Quando l'ho visto la prima volta mi aveva intristito quel finale, ora riguardandolo capisco che era l'unico finale logico per rendere la storia verosimile.
Tutto ciò che avviene ha un senso, noi probabilmente siamo in grado di valutare solo le conseguenze degli eventi ma non abbiamo le capacità di comprenderli.
Perchè?
Forse il motivo è sulla nostra pelle.
Abbiamo scarse capacità di essere oggettivi, perchè tutto ciò che accade non scivola sulla nostra persona come acqua fresca, ma si imprime fortemente nella nostra carne.
Sembra strano esporlo con queste parole ma sono le uniche che trovo appropriate. Come si può cogliere il valore di qualcosa che ci ha marchiati.
Non abbiamo abbastanza intelligenza? Secondo me oltre questo ci manca la freddezza.
Esseri umani troppo appassionati, troppo coinvolti per capire "il senso", dando per scontato che ci sia.
Ancora limiti!
Forse rassegnarsi alla non comprensione è il primo passo per muoverci in avanti partendo da un "altro" inizio.
Come Frodo, non possiamo raccogliere i pezzi di quel che resta dopo un "imprevisto" e far finta che nulla sia accaduto. Come Frodo che ha patito sulla pelle il dolore diamo inizio ad altre vite!

3 commenti:

Danilo ha detto...

Ho l'impressione che il contorno delle cose si inizi ad intravvedere quando smettiamo di cercarlo, quando, quasi con indifferenza, volgiamo lo sguardo altrove con l'intenzione di cogliere il quadro generale e non il dettaglio...

Per farlo, occorre lasciare andare via la zavorra dell'ego, dell' "io ho ragione perchè... e tu hai torto perchè...", e "la colpa è di...", lasciare che le cose trovino da sole la loro collocazione.

Non è uno sforzo mentale (con la razionalità non si va lontano, anzi ci si lega all'ego ancora di più), ma una completa fiducia nell'universo che tutto stia andando nella direzione giusta con i tempi e le risorse giuste, per me, ed in questo momento. Anche per me, "essere umano troppo appassionato e troppo coinvolto", non è sempre facile farlo, ma sento che è così... e non mi rassegno alla "non comprensione", al massimo alla "comprensione posticipata"!

Nè si può far finta che nulla sia successo: un evento, come tu dici, ci cambia dentro, ed è come se rinascessimo nuovi ogni giorno!


Se ti (vi) va, venitemi a trovare su http://spaces.msn.com/xxdanspacexx/


Ciao e a presto!

Nu ha detto...

Grazie Danilo per aver commentato le mie riflessioni e piacere di averti incontrato!!!

Danilo ha detto...

Il piacere è stato mio, ho appena postato anche sul blog del fratellone Antonio, con il quale ho trovato moltissimi punti in comune!

Let's keep in touch e complimenti per il blog! ;D